lunedì 23 gennaio 2012

E se la mucca è tenuta bene? Qualche calcolo per il "latte animalista"

Aggiornamento del 29/08/2012
Considerate le numerose visite e i commenti che sta ricevendo questo post, penso sia doverosa una precisazione. Quello che segue NON è un saggio di zootecnica, ma un racconto ironico e paradossale.
La "morale" di questa sorta di spiegazione NON è che i vegani possono bere il latte. Il "latte animalista" del titolo è volutamente tra virgolette, perché - in quanto vegana - sono convinta che l'unico latte animalista sia quello della mamma per il proprio figlio e che mungere una mucca sia in ogni caso uno sfruttamento.
Buona lettura!


Di domenica, si sa, ci si riposa, si fanno le pulizie in casa, si terminano tutti i lavoretti che non si sono finiti durante la settimana. Questo nelle famiglie normali. Ma, ormai l'avrete capito, la nostra non è una famiglia normale. In un momento di relax, io e il Babbo ci siamo messi a risolvere un problema aritmetico / animalista che ci attanagliava da qualche tempo.

Tra le domande che i vegani si sentono porre, ce ne sono alcune che non sono poi così assurde, ad esempio: "Se tu hai una mucca, la tieni nel migliore dei modi e non la uccidi, che male c'è a prenderle un po' di latte?" L'antispecista risponderà che si tratta comunque di uno sfruttamento da parte dell'essere umano su un animale e... per questo vi rimando ad altri siti che spiegheranno molto meglio di me la questione. Quello che interessava a noi era capire quanto è sostenibile tenere nel migliore dei modi una mucca per ricavarne il latte. Interessa? Tranquilli, una volta che il problema è impostato, i calcoli sono piuttosto semplici.

Partiamo da un concetto che dev'essere chiaro: la mucca non produce il latte "gratis": come tutti i mammiferi per farlo deve avere un figlio. Negli allevamenti viene continuamente ingravidata (con l'inseminazione artificiale) e il vitellino viene separato dalla madre dopo poco. Questo avviene per circa 6-7 anni, poi la mucca comincia a produrre sempre meno latte e quindi viene portata al macello. In natura vivrebbe oltre 30 anni.

Consideriamo ora il nostro "allevamento modello", con una mucca "tenuta bene", che non viene uccisa, né lo sono i suoi figli. Per semplificare, abbiamo arrotondato tutto all'unità di misura di un anno: un vitello arriva a maturità sessuale a 2 anni, la gravidanza dura un anno e l'allattamento dura un anno (nella realtà sono 10 mesi). A 15 anni mandiamo in pensione la nostra mucca. Nella nostra semplificazione, tutte le mucche vivono fino a 30 anni e poi muoiono naturalmente.
Il primo anno, quindi, avremo una vitella e la manteniamo "a sbafo", senza produrre latte. Il secondo anno la nostra vitella è cresciuta, ma ancora è piccola e non è arrivata a maturità sessuale. Il terzo anno rimane incinta (una scappatella?) e ovviamente durante la gravidanza non produrrà latte. Finalmente siamo all'inizio del quarto anno, è nato un vitellino, e noi possiamo bere il primo bicchiere di latte dalla nostra mucca "tenuta bene". La nostra mucca è così felice che... rimane incinta appena nato il primo figlio, continuando a produrre latte, col risultato che l'anno dopo, quando il vitellino è svezzato, nascerà un secondo vitello senza interrompere la produzione di latte. (Ecco, qui ho dei dubbi che la mucca sia proprio "tenuta bene", ma stiamo facendo un calcolo teorico e quindi non focalizziamoci troppo su questi dettagli). Siamo dunque al quinto anno, abbiamo una mucca che produce il latte per un vitellino e un po' anche per noi, e una "mucchina" che ovviamente non uccidiamo e teniamo al pascolo. L'anno successivo la nostra grande famiglia si arricchisce di un nuovo nato, continuiamo ad avere una mucca che produce latte, ma ora sono tre (un vitello, una mucca e una "mucchina") gli animali che ci gironzolano per casa senza essere produttivi. Attenzione, da questo momento (dato che siamo "buoni" e non vogliamo sfruttare troppo la nostra mucca iniziale) se nelle tornate precedenti sono nate mucche femmine, possiamo far sì che la mucca che produce il latte non sia sempre la stessa, ma a rotazione un anno per ognuna. Se sono nati tori, invece, ci conviene rinforzare le staccionate.
Tornando al nostro calcolo, con una mucca che ogni anno fa nascere un vitello e produce latte (per il figlio e un po' anche per noi) ma senza uccidere nessuno, avremo l'incremento di un animale l'anno. Dopo 29 anni siamo arrivati ad avere 27 animali, di cui una produttiva e gli altri 26 "mangiapane ad ufo". Finalmente (anche se ci eravamo affezionati) dopo 30 anni la nostra prima mucca muore, e così sarà per ogni anno successivo dopo il 30°, quindi ci attestiamo sulla cifra non più crescente di 27 mucche per avere qualche litro di latte al giorno. E' sostenibile?

Qualcuno ora potrebbe dire: hai tante mucche e ne rendi produttiva una soltanto? Perché non tutte? Proviamoci. Lasciando invariate le premesse, facciamo un'ulteriore ipotesi semplificativa: tutte le mucche partoriscono solo mucche femmine. A loro volta ogni vitella, dopo 2 anni, raggiunta la maturità sessuale, resta incinta e comincia a produrre latte. Vi risparmio i calcoli, fidatevi. Dopo 10 anni abbiamo 15 mucche. Dopo 20 abbiamo un numero satanico di mucche: 666. Al trentesimo anno, quando "finalmente" la nostra matriarca muore, siamo a 29133 mucche. Alla soglia del 60° anno saremo arrivati alla cifra invidiabile di 1 milardo e 665 milioni di mucche. Forse sono un po' troppe per un solo allevamento, che dite?

In conclusione, siamo partiti dalla domanda sbagliata, non "se tu hai una mucca, la tieni nel migliore dei modi e non la uccidi, che male c'è a prenderle un po' di latte?", bensì "se tu hai VENTISETTE mucche..."! Tralasciando tutti gli altri discorsi animalisti e antispecisti, se siamo interessati alla sostenibilità ambientale e alla diminuzione della sofferenza degli animali, dovremmo almeno ridurre i nostri consumi di latte di 1/27. Quindi la risposta alla domanda qui sopra è: sì, se hai un appezzamento di terreno abbastanza grande e puoi mantenere 27 mucche, puoi permetterti un bicchiere di latte al mese. Che costerà - più o meno - come un bicchiere di Barolo. Cin cin!

ATTENZIONE - non commentate come anonimi. Tutti i commenti non firmati verranno cancellati. Mi sembra corretto presentarsi, per confrontarsi sullo stesso piano.

45 commenti:

  1. mi piacerebbe vivere insieme a così tante mucche, sono così tenere e morbidone, hanno degli occhioni incredibili! Ma posso rinunciare al loro latte, davvero, anche se è "tenuta bene"... conosco tante altre mamme "tenute bene" ma non mi sogno di chiedere loro un po' del loro latte, chissà perchè. Quando ero piccola piccola e istintiva probabilmente ne andavo pazza, ma ora non mi sognerei più di bere latte animale, un animale qualsiasi :)
    comunque complimenti per i vostri calcoli, sono ammirevoli e un buono spunto per dare una risposta scientifica a certe domande!

    RispondiElimina
  2. Posso sfacciatamente dire che adoro il tuo stile scrittorio?

    Complimenti per l'attività domenicale,
    una delle tipiche attività pseudo-non-sense alle quali mi piace(rebbe) sempre partecipare!

    Venendo al succo, se mai avrò una mucca, vivrà e basta,
    il latte rimarrà "a lei" e al suo vitellino, se mai dovesse avere una scappatella :D.

    Come dice Herbi: come non mi sogno di chiedere del latte a mia cognata (che allatta), così non lo chiedo/erei a nessun'altra mamma

    RispondiElimina
  3. VOI DUE SIETE MALATI :-D
    Però avete due cervelli super! io manco per sogno mi sarei messa a fare un calcolo di questo tipo.. si vede che la matematica non è il mio forte?
    :-*

    RispondiElimina
  4. Ho sempre pensato che le mucche siano odiosamente sfruttate, e non solo loro, purtoppo. Una volta ho visto un documentario in cui (se non sbaglio) degli aborigeni andavano a visitare degli allevamenti intensivi. A queste persone spiegavano che qualcuno allevava dei volatili anche come facevano loro e che quelli si chiamavano allevamenti biologici e bla, bla, bla... E i "selvaggi" candidamente non riuscivano a spiegarsi alla fine come mai quelli biologici costassero tre o quattro volte di più una volta posti davanti a cotanto sfoggio di strutture e tecnologie... Ma non avevano ragione gli aborigeni?
    Se allatto mio figlio lo faccio con ancora maggior gioia perché nessuna mucca dovrà produrre latte al posto mio, giacché sono mammifera, sono mamma, ho le mammelle... Posso esimermi dal delegare almeno questa cosa. E sbatto la testa contro il muro quando ci sono donne che davvero pensano di non avere avuto latte senza minimamente pensare che questo le renderebbe "inferiori" all'ultima delle mucche che ne produce fiumi e fiumi anche senza vitello... Perché il Padre Eterno avrebbe dovuto distribuire certi talenti in modo così diseguale? E poi io produco latte allegro, o quanto meno sereno, non come quello delle mucche un po' tristi che non sono neanche libere di brucare l'erba all'aperto...
    P.S.: Siete fortissimi!

    RispondiElimina
  5. Ci ho pensato tante volte, sia di mio che per rispondere alla domanda classica sulla mucchina e il lattuccio (no, perché non so a te, ma tante volte mi prendono pure in giro.. "ma se la mucchina la trattano bene?!"...), ma i calcoli non me li son mai fatti (avevo 3 in matematica!!!). Ho sempre superficialmente, ma secondo me correttamente, risposto: ma se la mucca fa latte solo quando è mamma, dove me li metto tutti i vitelli che sforna così che io possa bere il suo latte? Li porto al macello a fare la fine che la loro madre non farà? Li regalo per farli crescere a qualcuno che li riempie di ormoni? Me li "magno" direttamente io?! Non si può fare, è un paradosso a mio avviso..
    condivido al tua, anzi la vostra riflessione: siete stati davvero accurati e... divertenti (pur nella serietà del tema trattato!)..

    RispondiElimina
  6. Grazie per questo post, esaustivo e ben spiegato; quella del latte di mucca-tenuta-bene è una delle obiezioni a cui faccio maggiormente fatica a rispondere.

    RispondiElimina
  7. Sono qui piegata in due per le risate...e nonostante questo mi avete fatto tanto pensare! Cosa c'è di più bello se non ridere riflettendo?!
    Ho da poche settimane abbandonato il latte di mucca e sto bevendo solo latte vegetale, abituarsi ad un altro sapore all'inizio non è stato facile, ma grazie a questo post terrò sicuramente meglio a freno le "crisi d'astinenza"! ale

    RispondiElimina
  8. complimenti un blog interessante mi sono aggiunta se ti va passa mi farebbe piacere

    RispondiElimina
  9. I tuoi post sono davvero interessanti. Questo in particolare (troppo logico matematico per la mia mente umanista) è davvero davvero bello!
    Complimenti... e grazie per avermi dato la possibilità di imparare qualcosa di nuovo.

    RispondiElimina
  10. Il cucciolo è ancora nel monolocale?!?!

    RispondiElimina
  11. regalino (oooops, doppione!): http://cucinaabitabile.blogspot.com/2012/02/un-regalo-la-prima-volta.html

    RispondiElimina
  12. bellissimo post, grazie! lo sfrutterò per ribattere all'ormai classicissimo "ma la mucca da latte mica la uccidono..."
    solo un appunto: negli allevamenti il vitellino non viene separato dalla madre dopo pochi mesi, ma dopo un giorno...

    Anna

    RispondiElimina
  13. .... il latte bovino, tra l'altro, non è necessario per vivere bene, anzi, se si dedicano 10 minuti per fare una ricerca in rete, si scoprirà quanto possa essere in realtà dannoso per la salute degli esseri umani, specialmente per le donne.
    Un saluto.

    RispondiElimina
  14. Ho seguito il tuo ragionamento, ma è capitato che dopo poche settimane dall'abbandono dei latticini, io non riesca neanche ad immaginare lontanamente di poter bere del latte di animali.

    Non è stato semplice "svezzarmi", mi sentivo proprio in sindrome d'astinenza, ma poi ho scoperto dei latti stupendi: alla mandorla, al pistacchio, cioccolato, caffè, vaniglia, tutti a base di soja o riso e ho intenzione di provare il latte d'avena e altri latti in commercio.
    Basta fare una bella schiumetta, aggiungere qualche biscottino senza uova e latticini, il caffè, il cacao, la cannella o quello che vi viene in mente et voilà!!!!

    E dopo queste meraviglie come si fa a tornare ad un "prodotto" che provoca dolore agli animali e fa male alla nostra salute???

    :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bellissimo commento ad un bellissimo post :)
      Complimenti!!!
      Nicole

      Elimina
  15. ...si può essere vegani per vari motivi al di là di quello etico-animalista .... le proteine animali fanno proprio male al corpo umano ...ma ahimè sono state da sempre socialmente riconosciute come benefiche...mai cosa fu più errata! e vi invito a vedere un filmato "the delicate balance" the chinastudy ("l'equilibrio delicato" dagli studi del Dott.Campbell) scaricabile o visionabile su internet sul sito. ..... è illuminante e basato su studi medici alternativi...e spiega tutte le verità nascoste...sull'alimentazione!!;-)
    ovviamente io sono anche vegeto-vegana da 17 anni...per scelte animaliste in primis ma poi confermate e consolidate da quelle legate strettamente alla salute... ciao donatella

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il fatto che le proteine animali facciano così "male" al nostro organismo è la ragione per cui il genere umano, notoriamente vegetariano/vegano sin dai tempi di Lucy, è riuscito a raggiungere una longevità di milioni di anni?
      Insomma, attenderemo impazienti che i primi vegani sforino la mai raggiunta vetta dei 165 anni di età..
      In secundis, tra il dire che il latte NON è così necessario come le multinazionali dei prodotti caseari con le loro martellanti pubblicità tentano di inculcare nelle povere e omologate menti del nostro pianeta e il dire che il latte fa deliberatamente male, ci passa un oceano, un oceano che precisamente racconta che l'abuso di qualsiasi sostanza può essere dannosa per il nostro organismo, e non solo del latte. Ci sono, tra l'altro, prodotti che fanno PIU' male del normale e il latte non è certamente tra questi. Idem dicasi per le proteine animali. Paracelso disse "è la dose che fa il veleno", e non credo ci sia bisogno di aggiungere molto altro.
      Concludo col dire che non ho nulla in contrario rispetto alla scelta di diventare vegetariani/vegani e la rispetto pur, ovviamente, non condividendola. Ma come io non cerco di convincere il mondo che è giusto consumare carne, non credo sia ideologicamente corretto spacciare quella che è a conti fatti una scelta di vita personalissima per una verità che andrebbe universalmente condivisa, con l'aggravante di utilizzare considerazioni scientifiche errate.
      Che si possa vivere una vita "vegana" assolutamente sana predisponendo un piano dietetico completo e attento è un conto, che invece essere non vegani possa risultare dannoso per la saluta umana (ovviamente mi riferisco ad una dieta normale e non al consumo smodato di cibi, quelli si, notoriamente poco salubri) è, francamente, una affermazione molto (troppo) pretestuosa
      Saluti a tutti ;)

      Elimina
  16. Son capitata qui per caso. Posso stampare il tuo post e darlo a qualche amico?
    E poi... tenerlo per me per quando la "mia ciambella non riesce col buco" :)

    Complimenti!
    nicole

    RispondiElimina
  17. Grazie a tutte/i per i commenti!
    Nicole, puoi fare quello che vuoi con questo post, non c'è il copyright. Se citi la fonte, mi fai un favore, ma non è fondamentale. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. oh yeah, lo stampo col tuo indirizzo e lo regalo un po' in giro! :)

      Elimina
    2. Bellissimo post e mi piace tantissimo il tuo blog! Sono vegana da poco, da giugno, ma giá mi é capitato tantissime volte di dovermi difendere e dare spiegazioni a persone che mettono sempre in questione le mie scelte. Poi sembra proprio che le persone non sanno cosa succede negli allevamenti, viste le costanti domande "perché non il latte?" "che male c'é a mangiare le uova?" "che male c'é a indossare la lana?" ecc ecc.

      Nel mio blog affronto principalmente discorsi di moda, cosmetici, ecc, peró mi piace tanto anche parlare dell'aspetto del cibo. Il tuo blog é ottimo, Mamma Vegana, ti seguiró!

      Elimina
  18. Bel post!
    Sono davvero felice di avere trovato il tuo blog, avrò un sacco di informazioni utili quando sarà il momento...grazie ancora e continua così! Scrivi davvero benissimo! mi piace!

    RispondiElimina
  19. Ma é cosí buono il latte vegetale!! Ed é anche piú sano....

    RispondiElimina
  20. Molto bello questo post e il tuo blog in generale! Ti seguirò! ;)

    RispondiElimina
  21. io sono vegana! da quando le nostre mucche sono morte (di vecchiaia).. non ci penso più a consumare latte o i suoi prodotti come formaggio ecc. Questo come prefazione, ma vi posso garantire che si possono tenere le mucche e anche mungerle senza farle figliare. Nostra prima mucca madre dei 2 vitelli che avevamo, ci ha dato tanto latte. La prima volta dopo che è nato il 1. vitello (maschio, che abbiamo fatto diventare bue) ha dato latte per 6 anni, e soltanto perchè ci siamo un pò stancati abbiamo smesso. Dopo 4 anni abbiamo ricominciato a mungerla, e ci ha dato per altri 5 anni da 3 (inverno)a 5 (estate al pascolo) litri di latte al giorno. La 2. vitella ci ha dato anche lei latte senza aver mai avuto un vitellino!!!
    Le nostre mucche erano membri della famiglia, entravano e uscivano in stalla quando volevano. Certo questo non rientra in una logica commerciale, neanche dei più alternativi, però cmque è possibile, noi lo abbiamo fatto!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Sabine! Bella la tua testimonianza. Però quello che avete fatto voi è evidentemente un "esperimento" che non può funzionare in nessun allevamento, nemmeno biologico. 3 litri di latte al giorno è veramente pochino per una mucca...
      Invece è interessante il caso della vitella che vi ha dato il latte senza avere mai avuto un vitellino, non ho esperienza di mucche ma in caso di un cane si tratterebbe di una gravidanza immaginaria... che è una "malattia" da curare. Ma ripeto, questo nel caso di un cane, purtroppo non mi intendo di mucche. Mi informerò! Grazie!

      Elimina
    2. Sabine, quanti anni sono vissute la tue mucche?

      Elimina
  22. Cercare una mandria di mucche che vive semiinselvatichita in un pascolo demaniale, magari un parco. Esse vivono secondo natura: se c'è pascolo crescono di numero, se c'è carestia la mandria si riduce. Basta raggiungere la mandria, mungere le mucche da latte, e tornare a casa. Ecco servito il latte etico ed economico, e senza il bisogno di perdersi in giganteschi calcoli

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahahah, hai ragione, anche questo può essere un buon metodo per illudersi di avere latte senza sfruttamento! Ma bisogna fare attenzione al toro, non oso immaginare cosa succede quando metti le mani sulle tette della mucca... meglio non andare vestiti di rosso!

      Elimina
  23. Carinissimo!
    complimenti davvero divertente. Solo una cosa, se non sbaglio, la "mucca" è "mucca" finché non ha avuto il primo bebé, poi la tirannia insolente della lingua italiana vorrebbe che la chiamassimo "vacca".
    Ma sono differenze "alla crusca".
    A rileggervi presto
    Stefano

    RispondiElimina
  24. viene un dubbio anche a me: se le mucche vivono allo stato brado chi le cura se si ammlano, chi le fa partorire se hanno parti difficili, quanti vitelli fanno da sole senza l'intervento dell'uomo, se le viene una mastite, se si rompono le zampe in montagna... insomma se le lasciamo tutti liberi cosa succede? Qual'è la soluzione per questa mamma vegana?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La soluzione per "questa" Mamma Vegana è ovviamente evitare di bere il latte e mangiare i latticini. Altrimenti non sarebbe vegana. Speravo fosse ovvio che questo è un post ironico e paradossale.
      Entrando più specificatamente nella domanda, se un animale vive allo stato brado, per definizione nessuno lo cura se si ammala, e nessuno lo fa partorire se ha un parto difficile. D'altra parte non mi pare che nella savana ci sia bisogno dell'intervento dell'uomo per far partorire le leonesse o che sulle Alpi ci siano veterinari specializzati nello steccare le zampe degli stambecchi. O forse c'è una specialità apposta di veterinaria per animali allo stato brado? Ecco dove sono finiti tutti i veterinari!

      Elimina
    2. I calcoli fatti, comunque, non sono realistici. Se partiamo dal presupposto di lasciar "vivere" gli animali come vuole la natura, non ci saranno mai mucche che partoriscono sempre "vitelli" in vita. Se non interveniamo con le "cure" umane spesso il vitello si ammala, non raggiunge l'età adulta. Sempre se, ripeto, lasciamo che la natura faccia il suo corso. L'uomo quando interviene, per correggere, secondo la sua morale la natura, creasolo problemi e squilibri. Se lasciassimo tutti gli animali "liberi" di vivere la loro vita, non ci sarebbe neanche più il problema del randagismo.Non occorrerebbe la sterilizzazione o la castrazione. Pratiche crudeli , comunque, nei confronti degli animali. Pratiche eseguite solo, tanto per cambiare, per risolvere problemi creati dall'uomo. Sapete perchè il cane partorisce sette, otto cuccioli? Perchè di quei cuccioli solo uno, forse due sopravvive. E' il più forte a sopravvivere perchè deve garantire la continuità della specie. gli altri cuccioli morti prematuramente, fanno da cibo agli altri predatori affamati.
      A me sinceramente viene un pò da sorridere per l'ingenuità con cui ci si definisce "vegani" o "animalisti". Che cosa significano veramente questi termini? Solo non mangiare prodotti animali, non uccidere animali per cibarsene? E' molto di più. E' rispetto totale della natura, la quale ha anche degli aspetti, molto, molto crudeli secondo la morale umana.

      Elimina
    3. Caro anonimo/cara anonima.
      Ti chiedo due favori. Primo: leggi una seconda volta il post e vedrai che non si è mai parlato di mucche in libertà, ma solo di un ipotetico allevamento in cui gli animali non vengono uccisi.
      Secondo: rileggi una terza volta il post e, almeno questa volta, cerca di coglierne l'ironia.
      Detto questo: condivido quello che hai scritto sulla crudeltà della natura e sugli squilibri causati dall'uomo. Ma è un altro discorso.

      Elimina
  25. ma se non te ne intendi di mucche, come hai scritto più sopra, che c*azzo scrivi? mamma mia, la presunta superiorità ideologica di chi ti sbatte in faccia le sue personali scelte di vita... che nervoso...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contenta che arrivino messaggi sempre più critici, vuol dire che ho colto nel segno. Ma parolacce no, per favore... siamo in un luogo pubblico, frequentato anche da mamme con bambini! :-)

      Elimina
  26. bel ragionamento!...pero' una persona esperta di mucche mi disse che fatto il primo vitellino...la mucca in questione non dovrebbe figliare piu..si deve solo mungere ogni giorno due volte al giorno (natale,pasqua,ferragosto ed affini)per avere per anni un paio di litri di latte....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io ho sentito "una persona esperta di mucche", cioè gli amici dell'Ippoasi, che ospitano due splendide mucche nel loro rifugio. Ecco quanto scrive Egon sull'argomento:

      Le quantità di latte che si possono ottenere dalla mucca dopo qualche anno dal parto (anche le donne allattano tranquillamente 3-5 anni, anzi hai mai sentito di quel libro di quella donna inglese che ha allattato le figlie per nove anni, finchè loro non hanno perso l'istinto all suzione?), sono veramente irrisorie, assolutamente anti economiche, insostenibili per qualsiasi tipo di pastorizia.

      Elimina
  27. Questo calcolo, per me, non ha valore: nel mio concetto di "tenuta bene", per esempio, non esiste alcun recinto, quindi dopo 60 anni non ci sarebbero 1 miliardo e 665 milioni di mucche da mantenere, ma una cifra indefinita di mucche che si procacciano il cibo per i fatti loro in giro per il mondo. In tal caso, essendoci (secondo i tuoi calcoli) circa un miliardo di mucche per abitante, direi che posso avere due o tre bicchieri di latte al giorno senza problemi, sempre che le mucche in questione non vengano, nel frattempo, sterminate dai lupi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, sono d'accordo, la mia definizione di "tenuta bene" in questo post è troppo ampia. Le due mucche "tenute bene" che conosco sono Luna e Terra, dell'Ippoasi, che vivono in un grande recinto di qualche ettaro (purtroppo nel mondo attuale un recinto è necessario perché non diventino bistecche) e non vengono munte per nulla. Diciamo che era la risposta di base a chi fa la domanda fatidica "e se una mucca è tenuta bene?" Come minimo non deve essere uccisa, tutto il resto è un di più.
      Se le mucche vivessero allo stato brado però, non ci sarebbe un miliardo di mucche per abitante (dove le mettiamo?) perché ci sarebbe una selezione naturale. Inoltre sarebbe difficile avere un paio di bicchieri di latte al giorno... mai provato a bere latte di cerva?

      Elimina
  28. Voglio intervenire perche' dopo aver letto i tuo calcoli sulla riproduzione delle mucche ( 29000 e rotti al trentesimo anno, partendo da una sola mucca ) sono stata assalita da una certa ansia. Mi sono domandata: quindi se nessuno di noi o meglio ogni abitante del pianeta, divenisse vegano o vegetariano ( come me, preciso ) le mucche invaderanno il pianeta?? Perche' stando ai tuoi calcoli e considerando tutte le mucche attualmente in circolazione, il dato mi allarma.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I miei calcoli sono su un allevamento in cui le mucche non hanno predatori e sono inseminate artificialmente. Così come gli stambecchi o le gazzelle non stanno invadendo il pianeta, se nessuno allevasse mucche queste sarebbero regolate dalle spietate leggi della natura. Nessuna invasione di mucche, non preoccuparti!

      Elimina
  29. Ma i tuoi calcoli non erano per un allevamento da "inseminazione artificiale"..... e dai post che ho letto, non serve ingravidare necessariamente una mucca per avere latte. Magari si dovrebbe fare piu' attenzione ai "calcoli" prestando, invece, ascolto a chi ha abuto esperienze bio sul campo.... e qui' ne abbiamo diverse.
    Saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi sono un po' stufata di rispondere sempre la stessa cosa: questo è un racconto ironico, parlo di "scappatella" della mucca, ad esempio... E solo per far riflettere, ma i "calcoli" sono approssimati e il linguaggio è volutamente leggero.
      E' ovvio che per avere una produzione costante di latte, da allevamento, le mucche vanno ingravidate costantemente, in un allevamento per produrre il latte - sia pure bio - non si può lasciare al caso. Se hai esperienze diverse ti prego, dammi il nome e l'indirizzo di un allevamento che non uccide i vitellini e che non pratica l'inseminazione artificiale. Dico davvero, mi interesserebbe verificare se esiste ed è sostenibile. NON sto parlando di una singola mucca tenuta in salotto per consumo personale, ma di un allevamento per vendita di latte: se esiste voglio andare a visitarlo e sono disponibile a fare un passo indietro sulle mie convinzioni.

      Qui un solo post sostiene che si possa avere latte da una mucca non ingravidata (e comunque ammette che si tratta di quantità irrisorie di latte!) ed è smentito da tante altre esperienze e dal fatto che - salvo rari casi che si chiamano gravidanze isteriche - per definizione i mammiferi hanno latte per allattare il proprio cucciolo.

      Comunque d'ora in poi non accetterò più commenti da anonimi, mi sembra corretto confrontarsi sullo stesso piano e quindi dare almeno un nome!

      Elimina